Ristrutturazioni ottocentesche: sotto il principe Oton Viktor Schönburg‑Waldenburg e soprattutto suo figlio Jurij (Georg), il castello assunse l’aspetto odierno: aggiunta di un piano, torrette, terrazza, mura rinnovate e arredamenti sontuosi; fu creato anche un parco all’inglese e avviata una scuola forestale (1869).
🏛️ Architettura e collezioni
Edificio: quattro piani circondati da mura rinascimentali, con torri tonda e quadrata, fossato e ponte.
Interni originali: unico tra i castelli sloveni a conservare tutta la mobilia dei Schönburg‑Waldenburg (salotti, camere da letto, sala egiziana, sala da biliardo, teatro, mappa del 1744, tombe romane incastonate nelle mura).
Parco e scenari: ampio giardino all’inglese con due laghetti artificiali, viali di castagni e tigli, boschi circostanti popolati da fauna selvatica.
🕰️ Dal dopoguerra a oggi
1945: nazionalizzato, divenne residenza di state‐functionaries e rifugio di caccia.
1983: aperto al pubblico come museo; dal 2008 gestito dal Museo Nazionale Sloveno
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